Con l’arrivo del freddo e l’obbligo di pneumatici invernali dal 15 novembre, migliaia di automobilisti si trovano davanti alla stessa domanda: quali gomme scegliere per affrontare l’inverno in sicurezza? La scelta del pneumatico giusto non è solo una questione di legge, ma rappresenta un investimento fondamentale per la sicurezza su strada.
L’obbligo di legge: date e sanzioni
Dal 15 novembre 2025 al 15 aprile 2026 scatta in Italia l’obbligo di montare pneumatici invernali o di avere a bordo catene da neve omologate. La normativa prevede un mese di tolleranza sia all’inizio che alla fine del periodo: le gomme invernali possono essere montate già dal 15 ottobre e tenute fino al 15 maggio senza incorrere in sanzioni.
L’obbligo non vale uniformemente su tutto il territorio nazionale, ma solo dove presente l’apposita segnaletica verticale di colore bianco-verde o bianco-blu. Alcune regioni montane possono anticipare o prolungare il periodo: in Valle d’Aosta, per esempio, l’obbligo è entrato in vigore già dal 15 ottobre.
Le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo sono significative:
- Da 41 a 169 euro nei centri abitati
- Da 84 a 335 euro sulle strade extraurbane e autostrade
- Possibile fermo del veicolo fino all’adeguamento
- Decurtazione di 3 punti dalla patente
Chi circola con pneumatici invernali oltre il periodo consentito rischia multe ancora più salate, dai 422 ai 1.682 euro, proprio perché le gomme invernali su asfalto caldo diventano pericolose.
Perché i pneumatici invernali sono diversi
La differenza tra gomme estive e invernali non è solo estetica. Ci sono tre elementi fondamentali che le distinguono: la mescola, il disegno del battistrada e la struttura.
La mescola degli pneumatici invernali contiene una quantità maggiore di gomma naturale che li mantiene duttili anche con temperature fredde. Quando il termometro scende sotto i 7 gradi centigradi, le gomme estive tendono a irrigidirsi perdendo aderenza, mentre quelle invernali raggiungono le loro prestazioni ottimali proprio sotto questa soglia.
Il battistrada presenta migliaia di lamelle, sottili scanalature che creano spigoli capaci di fare presa su neve, ghiaccio e asfalto bagnato. Questi intagli permettono anche di evacuare rapidamente l’acqua, prevenendo il rischio di aquaplaning. La profondità del battistrada è maggiore rispetto alle gomme estive, arrivando fino a quasi 10 millimetri contro i 7-8 delle estive.
Un altro aspetto interessante riguarda la cavità che si forma nel battistrada: la neve compattata al suo interno migliora paradossalmente l’aderenza, poiché nulla garantisce una migliore presa sulla neve della neve stessa.
Come riconoscere i pneumatici invernali
Per identificare con certezza un pneumatico invernale bisogna verificare la presenza di specifici simboli sul fianco della gomma. La sigla M+S (Mud and Snow, fango e neve) indica che il produttore autocertifica l’idoneità alle condizioni invernali, ma questa è un’autodichiarazione senza test ufficiali.
Il simbolo più importante è il 3PMSF (Three Peak Mountain Snowflake), raffigurante un fiocco di neve all’interno di una montagna a tre punte. Questo marchio certifica che lo pneumatico ha superato specifici test su neve e offre almeno il 25% di trazione in più rispetto agli pneumatici standard. In Italia, la marcatura M+S è sufficiente per rispettare l’obbligo di legge, ma i pneumatici con certificazione 3PMSF garantiscono prestazioni decisamente superiori.
I migliori pneumatici invernali secondo i test 2025
I test indipendenti condotti dal TCS (Touring Club Svizzero) e dall’ADAC tedesco hanno analizzato 31 modelli nella misura 225/40 R18 per la stagione 2025. I risultati mostrano differenze impressionanti tra i vari modelli, con scarti di frenata su bagnato che possono raggiungere i 15 metri tra il migliore e il peggiore pneumatico.
Sul podio salgono tre marchi premium:
- Goodyear UltraGrip Performance 3: il vincitore assoluto, eccelle particolarmente sulla neve mantenendo ottime prestazioni sul bagnato
- Michelin Pilot Alpin 5: prestazioni eccezionali su neve con ottimi margini di sicurezza su tutte le superfici
- Bridgestone Blizzak 6: migliorato rispetto alle versioni precedenti, combina buone prestazioni sulla neve con ridotta resistenza al rotolamento
Tra i modelli di fascia media che offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo emerge Hankook Winter i*Cept Evo3, che costa circa 85 euro ma ottiene punteggi simili a pneumatici da 150 euro grazie alla tecnologia K-Sipe con lamelle 3D che aumentano del 27% l’area di contatto.
Anche Continental domina da anni il segmento con il WinterContact TS870, apprezzato per la bassa resistenza al rotolamento che lo rende ideale per i veicoli elettrici, pur mantenendo ottime prestazioni sulla neve.
I modelli da evitare
Più di un terzo degli pneumatici testati non ha superato le prove ed è stato classificato come non consigliato. Tutti i modelli bocciati appartengono alla fascia più economica del mercato.
In una frenata d’emergenza da 80 km/h su carreggiata umida, il veicolo equipaggiato con il miglior pneumatico si è fermato in 31,7 metri, mentre quello con il peggiore ha richiesto 47,1 metri. Nel momento in cui l’auto con le gomme migliori si arresta completamente, quella con pneumatici scadenti segna ancora 45,7 km/h: una velocità che in caso di collisione potrebbe avere conseguenze tragiche.
Marchi come Nankang e Goodride hanno ottenuto valutazioni bassissime, con il secondo che ha registrato un voto pari a zero per i pessimi risultati nella sicurezza di guida, soprattutto sul bagnato.
Quanto costano le gomme invernali
Il prezzo degli pneumatici invernali varia considerevolmente in base a dimensioni, marca e prestazioni. Si parte da un minimo di 35 euro per gomme di qualità non eccelsa o rigenerate, ma la fascia di qualità media si colloca tra i 60 e 100 euro per pneumatico.
I modelli premium possono superare i 150-180 euro per singolo pneumatico, arrivando in alcuni casi oltre i 500 euro per le misure più grandi o per veicoli particolari. Il mercato online offre risparmi significativi: acquistare su piattaforme specializzate può comportare un risparmio del 25-35% rispetto ai gommisti tradizionali.
Il periodo migliore per l’acquisto è settembre-inizio ottobre, quando i prezzi sono più bassi del 15-20% rispetto a novembre. A questi costi vanno aggiunti il montaggio, eventualmente l’acquisto di cerchi dedicati e il deposito stagionale delle gomme estive, che può costare tra 50 e 80 euro all’anno.
Gomme quattro stagioni: un’alternativa valida?
Le gomme All Season o quattro stagioni rappresentano un compromesso tra pneumatici estivi e invernali. Hanno un battistrada con più lamelle rispetto alle gomme estive, riuscendo ad adattarsi sia alle temperature elevate che a quelle più basse.
Sono particolarmente adatte per chi:
- Vive in zone con inverni miti e poche nevicate
- Percorre pochi chilometri all’anno
- Utilizza l’auto prevalentemente in città
- Vuole evitare il doppio cambio stagionale
Le gomme quattro stagioni con marcatura M+S e simbolo 3PMSF sono considerate equivalenti agli pneumatici invernali ai fini di legge. Tuttavia, su neve e ghiaccio le gomme invernali pure mantengono una superiorità netta, mentre in estate le prestazioni su asciutto e la durata delle gomme estive restano imbattibili. Chi percorre molti chilometri o vive in zone con inverni rigidi dovrebbe optare per il doppio treno di gomme.
Quante gomme invernali montare
Sebbene la direttiva ministeriale 1580/2013 permetta il montaggio almeno sull’asse motore, è fortemente raccomandato equipaggiare tutte e quattro le ruote con pneumatici invernali.
Montare solo due gomme invernali, anche se sull’asse motore, crea squilibri pericolosi. L’asse con gomme estive perde aderenza prima dell’altro, compromettendo la stabilità del veicolo e aumentando il rischio di perdita di controllo, soprattutto in curva. Gli spazi di frenata risultano più lunghi e imprevedibili.
Controlli e manutenzione
Anche il miglior pneumatico invernale perde efficacia se non viene mantenuto correttamente. Il controllo della pressione è fondamentale: il freddo riduce naturalmente la pressione dell’aria, quindi è necessario verificarla almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi.
Gli pneumatici perdono circa 0,2 bar ogni 2-3 mesi e ogni volta che la temperatura si abbassa di 10 gradi. Ogni 0,2 bar sotto la pressione ottimale può far aumentare i consumi di carburante dell’1-2%.
La profondità del battistrada deve essere di almeno 4 millimetri per garantire prestazioni adeguate. In Italia si può usare una moneta da 1 euro: se il bordo dorato è completamente visibile, significa che il battistrada è sceso sotto 1,6 millimetri e la gomma va sostituita.
Conservazione corretta delle gomme
Quando si smontano le gomme estive o invernali a fine stagione, è importante conservarle correttamente per preservarne le caratteristiche. Il luogo ideale è fresco, asciutto e lontano dalla luce del sole diretta o da fonti di calore.
Se le gomme sono montate su cerchi, vanno conservate in posizione orizzontale, impilate l’una sull’altra. Se sono smontate, meglio tenerle in verticale e ruotarle periodicamente per evitare deformazioni. Molti gommisti offrono servizi di deposito stagionale che garantiscono condizioni ottimali di conservazione.
L’etichetta energetica europea
Dal 2021 tutti i pneumatici venduti in Europa devono riportare un’etichetta che indica tre parametri fondamentali: efficienza energetica, aderenza sul bagnato e rumorosità esterna.
L’efficienza energetica è classificata da A (migliore) a E (peggiore) e indica la resistenza al rotolamento, che influisce sui consumi. L’aderenza sul bagnato segue la stessa scala e fornisce informazioni cruciali sugli spazi di frenata. La rumorosità è espressa in decibel con una classificazione da A a C.
Quando si scelgono nuovi pneumatici, orientarsi su modelli con etichetta energetica A o B permette di ottenere migliori prestazioni e risparmiare sui consumi.
Consigli per la guida invernale
Montare pneumatici invernali di qualità è il primo passo, ma va abbinato a uno stile di guida adeguato. Con temperature basse e condizioni difficili è fondamentale:
- Mantenere una velocità moderata e adeguata alle condizioni
- Aumentare la distanza di sicurezza rispetto all’estate
- Prestare particolare attenzione a ponti, zone in ombra e tratti umidi dove il ghiaccio si forma più facilmente
- Evitare accelerazioni e frenate brusche
- Essere particolarmente cauti nelle prime ore del mattino quando la temperatura è più bassa