in

Crisci (UNRAE): “Il forte ritardo nella transizione del nostro paese richiede un sistema di incentivi rivisto e mirato ai target green europei”

empty green vehicle
Photo by George Sultan on Pexels.com

Nel panorama automobilistico italiano, si sta assistendo a una costante crescita delle immatricolazioni, con ottobre che ha registrato un incremento del 20% rispetto all’anno precedente, toccando quota 139.052 unità. Questo risultato positivo è stato in parte favorito da un giorno lavorativo in più. Tuttavia, confrontando i dati con ottobre 2019, si evidenzia ancora un calo del 11,6%.

Il totale delle immatricolazioni nei primi 10 mesi del 2023 ha raggiunto 1.315.964 unità, segnando un aumento del 20,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sebbene questi dati siano positivi, siamo ancora lontani dal livello del 2019, con un calo del 19,0%.

Un aspetto importante da notare è la crescente popolarità delle vetture dotate di batteria elettrica (BEV) e dei veicoli ibridi plug-in (PHEV). Le BEV rappresentano ora il 4,1% del mercato, mentre le PHEV raggiungono il 4,1%, portando la quota complessiva delle vetture elettrificate al 8,2%.

L’UNRAE ha rivisto al rialzo le stime di chiusura dell’anno, prevedendo che le immatricolazioni raggiungeranno 1.570.000 unità, con un aumento del 19,2% rispetto al 2022, sebbene ancora in calo del 18,1% rispetto al 2019. Per il 2024, si prevede che verranno immatricolate 1.600.000 auto, con una modesta crescita rispetto al 2023 (+1,9%) ma ancora in calo del 16,5% rispetto al 2019.

Tuttavia, l’UNRAE segnala una crescente incertezza tra i consumatori dovuta alle dichiarazioni sulle possibili misure di sostegno alla domanda. Questa incertezza potrebbe avere un impatto negativo sui segmenti del mercato fino a quando non saranno chiariti gli incentivi.

Il Presidente dell’UNRAE, Michele Crisci, ha evidenziato l’urgente necessità di rivedere il sistema di incentivi attuale per renderlo più orientato agli obiettivi europei e per includere le imprese come parte integrante della transizione energetica. Ciò dovrebbe comportare la revisione delle regole e il recupero dei residui del 2022 e del 2023.

Inoltre, Crisci ha sollecitato una revisione del regime fiscale per le auto aziendali in uso promiscuo, in modo da favorire veicoli a basso impatto ambientale. Queste misure potrebbero agevolare il ricambio del parco circolante italiano, contribuendo alla decarbonizzazione della mobilità stradale.

Infine, Crisci ha auspicato la convocazione urgente del Tavolo Automotive per sostenere la diffusione della mobilità elettrica e l’adozione delle nuove tecnologie, a vantaggio dei cittadini e delle imprese italiane.

Sotto il profilo degli utilizzatori, i privati rappresentano il 58,6% del mercato, con un aumento del 4 decimali. Le autoimmatricolazioni sono in aumento, raggiungendo l’11,4% di quota nel mese e il 10% nei primi 10 mesi. Il noleggio a lungo termine cresce leggermente, fermandosi al 22,1% del totale mercato, mentre il noleggio a breve termine è in contrazione all’1,3% di quota in ottobre. Le società di noleggio stabili al 6,5% in ottobre e al 5,9% nei primi 10 mesi.

Nel segmento delle alimentazioni, si osserva una crescente preferenza per le vetture ibride, con una quota del 39% in ottobre. Le auto completamente elettriche (BEV) rappresentano il 4,1% del mercato, mentre le ibride plug-in (PHEV) scendono al 4,1%.

L’analisi della segmentazione per tipologia di veicoli evidenzia una crescita delle berline e degli SUV nel segmento A e B. Nel segmento C, le berline calano al 4,8% di quota, mentre gli SUV crescono all’18,4%. Nel segmento D, entrambe le carrozzerie registrano un ottimo incremento. Nel segmento di fascia alta, le berline sono in calo, mentre gli SUV sono in crescita. Le station wagon rappresentano il 3,3% del totale, gli MPV l’1,5% e le sportive lo 0,8%.

Sul fronte geografico, il Nord Ovest conserva la leadership con il 30,4% di quota, seguito dal Nord Est al 28,3%. Il Centro Italia copre oltre il 25% delle immatricolazioni totali, mentre Sud e Isole rimangono stabili al 10,8% e 5,1%, rispettivamente.

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni registrano un leggero calo, attestandosi a 118,9 g/Km in ottobre e 119,9 g/Km nei primi 10 mesi dell’anno.

In sintesi, l’industria automobilistica italiana sta affrontando sfide significative nella transizione verso un futuro green. È essenziale rivedere il sistema di incentivi e il regime fiscale per sostenere questa transizione e raggiungere gli obiettivi europei.

Cosa ne pensi?

Scritto da Redazione Auto361

La Nuova Škoda Superb – Design Sofisticato, Spazio, Tecnologia all’Avanguardia

Storia ed Evoluzione della Mazda3: Vent'anni di Successo

Storia ed Evoluzione della Mazda3: Vent’anni di Successo