Il settore automobilistico italiano continua a affrontare sfide significative, come dimostrano i dati recentemente pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il mese di settembre 2024 ha registrato una notevole flessione nelle immatricolazioni di autovetture nuove, evidenziando le difficoltà persistenti dell’industria in un contesto di transizione ecologica e incertezza economica.
Il quadro delle immatricolazioni: un settembre in rosso
Il mese di settembre ha visto 121.666 nuove immatricolazioni, un numero che, se confrontato con le 136.316 unità dello stesso periodo dell’anno precedente, rivela un preoccupante calo del 10,7%. Questo dato negativo porta il bilancio dei primi nove mesi del 2024 a 1.202.122 immatricolazioni, con un incremento che si riduce al 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2023.
È importante notare che, nonostante il leggero aumento nel cumulato annuale, il settore rimane significativamente al di sotto dei livelli pre-pandemia, con un gap del 18,2% rispetto al 2019.
La voce dell’industria: Federauto esprime preoccupazione
Massimo Artusi, Presidente di Federauto (la Federazione dei concessionari auto), ha commentato la situazione con toni di preoccupazione. Secondo Artusi, il mercato sta attraversando una “fase difficile e controversa“, caratterizzata da:
- Persistente incertezza nel processo di elettrificazione
- Veicoli elettrici ancora economicamente inaccessibili per molti consumatori
- Continui ritardi nell’adattamento dell’industria automobilistica italiana ed europea
Artusi ha sottolineato come gli ambiziosi obiettivi imposti dal Green Deal Europeo continuino a mettere a rischio la catena del valore e gli equilibri socio-economici del settore, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni.
Valutazione dell’European Automotive Act
Il presidente di Federauto ha riflettuto sull’impatto dell’European Automotive Act, introdotto l’anno precedente. Questa iniziativa prevedeva:
- La revisione del Regolamento sulle emissioni di CO2 nella prima parte del 2025
- L’adozione di un approccio orientato alla pluralità tecnologica
Artusi ha commentato i primi risultati di questa politica, notando che:
- La penetrazione dei veicoli a zero e basse emissioni sul mercato è migliorata, ma non quanto sperato
- I decisori politici a Bruxelles stanno riconsiderando alcuni aspetti del divieto di vendita dei veicoli endotermici dal 2035
- L’adozione dell’elettrico come soluzione primaria per la mobilità sta procedendo, ma con sfide significative
La necessità di un ulteriore cambio di passo
Secondo Federauto, è necessario un ulteriore cambio di passo per prepararsi adeguatamente alla scadenza del 2035. Questo dovrebbe includere:
- Una revisione continua delle condizioni abilitanti alla transizione
- Un maggiore investimento in ricerca e sviluppo per soluzioni carbon neutral, inclusi carburanti sintetici e bio
- Un approccio che bilanci meglio gli obiettivi di decarbonizzazione con la competitività economica e la sostenibilità sociale e ambientale
Analisi della struttura del mercato
L’analisi dettagliata del mercato rivela una situazione di difficoltà persistente:
Canali di vendita
- Privati: -3,8% (quota di mercato 64,5%)
- Flotte: -7,6% (quota 5,8%)
- Auto-immatricolazioni: -23,9% (quota 10,9%)
- Noleggio: -23,1% (quota 19,6%)
Alimentazioni
- Ibride elettriche: stabili (+0,2%, quota 44,3%)
- Benzina: -23,3% (quota 25,5%)
- Diesel: -24,9% (quota 12,8%)
- Plug-in: -35,6% (quota 2,9%)
- GPL: +3,6% (quota 9,3%)
- Metano: -91% (quota 0,1%)
- Elettrico puro: +28,7% (quota 9,3%)
È interessante notare che il 39% delle immatricolazioni totali si è concentrato negli ultimi tre giorni di settembre, evidenziando una persistente tendenza all’acquisto dell’ultimo minuto.
Il futuro del settore: sfide e opportunità nel 2024
Il settore automobilistico italiano si trova ancora di fronte a sfide significative, ma anche a potenziali opportunità. La transizione verso una mobilità più sostenibile è in corso, ma il percorso richiede un approccio equilibrato che tenga conto di:
- Accessibilità economica dei veicoli a basse emissioni, con nuovi modelli di finanziamento e leasing
- Infrastrutture di ricarica in rapida espansione per i veicoli elettrici
- Sostegno all’innovazione in tecnologie alternative, con particolare attenzione ai progressi nei carburanti sintetici
- Politiche di incentivazione mirate ed efficaci, adattate alle lezioni apprese negli ultimi anni
La collaborazione tra industria, governo e istituzioni europee rimane cruciale per navigare questa fase di transizione e garantire un futuro sostenibile per il settore automobilistico italiano ed europeo. Il 2024 si sta rivelando un anno cruciale per valutare l’efficacia delle politiche introdotte e per apportare gli aggiustamenti necessari per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione.