Il gigante tedesco vacilla
Per la prima volta nei suoi 87 anni di storia, Volkswagen si prepara a chiudere alcuni dei suoi stabilimenti in Germania. Un annuncio shock che arriva dal consiglio di fabbrica guidato da Daniela Cavallo, che parla di uno “smantellamento di dimensioni storiche“.
I numeri della crisi
La situazione del colosso automobilistico è critica:
- 500.000 auto vendute in meno rispetto al periodo pre-Covid
- Riduzione degli stipendi fino al 18%
- Migliaia di posti di lavoro a rischio
- Crollo dei profitti sul mercato cinese
Le cause del declino
Secondo l’esperto Ferdinand Dudenhöffer, i problemi principali sono:
- Alta concentrazione di criticità nella casa madre di Wolfsburg
- Gestione aziendale influenzata dalla politica locale
- Costi elevati degli stipendi
- Bassa produttività rispetto ai competitor
- Difficoltà nella transizione all’elettrico
Lo scontro sindacale
La tensione è palpabile, con IG Metal che chiede un aumento del 7% mentre l’azienda propone tagli del 10%. Il consiglio di fabbrica ha già interrotto la produzione per un’ora in segno di protesta.
La risposta politica
Il governo tedesco, guidato dal cancelliere Olaf Scholz, si schiera dalla parte dei lavoratori:
“Non sono i dipendenti che devono pagare le scelte sbagliate“
Il confronto con la concorrenza
La crisi evidenzia problemi strutturali:
- Toyota produce 2 milioni di auto in più con metà del personale
- Skoda, pur appartenendo al gruppo VW, mostra performance migliori
- I produttori locali cinesi hanno superato VW nel mercato asiatico