Mercato auto in Italia: aprile positivo, ma ancora lontano dai livelli pre-crisi

di 5 Maggio 2025
rows of new suvs in dealership parking lot
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Il mercato automobilistico italiano registra a aprile 2025 un lieve segnale positivo, ma la situazione resta preoccupante. Le immatricolazioni del mese sono state 139.084, in leggero aumento rispetto ad aprile 2024, quando furono 135.415. L’incremento è del +2,7%, ma rimane molto lontano dai livelli pre-pandemia: ad aprile 2019, infatti, furono 174.925 le auto immatricolate. Il calo rispetto al 2019 è quindi ancora del 20,5%.

Mercato ancora depresso rispetto al passato

I numeri confermano che il settore non ha ancora superato la crisi innescata dal Covid-19. A titolo di confronto:

  • Nel 2019 furono immatricolate 1.916.951 auto.
  • Negli anni precedenti alla crisi Lehman (2008), il mercato italiano superava regolarmente i 2,3 milioni di unità l’anno.
  • Nel 2001 si registrarono 2.420.000 immatricolazioni.
  • Il record è del 2007, con 2.493.106 auto nuove immatricolate.

Oggi siamo lontani anni luce da quei numeri.

La tendenza nel 2025

L’incremento di aprile segue un marzo positivo (+6,2%), ma è importante ricordare che i due mesi positivi arrivano dopo sette cali consecutivi. Se si proietta l’andamento del primo quadrimestre su tutto l’anno, il 2025 chiuderebbe con circa 1.485.886 immatricolazioni.

Un numero molto basso, che non permette nemmeno la normale sostituzione delle auto circolanti.

Parco auto in crescita nonostante il calo delle vendite

Un dato sorprendente riguarda il parco circolante: secondo i dati aggiornati al 2023, in Italia ci sono 40.915.229 auto in circolazione, e la cifra continua a crescere anche nel 2024. Il motivo? Gli italiani non rinunciano all’auto, ma prolungano l’uso di veicoli molto vecchi, che in condizioni normali sarebbero già stati rottamati.

Questo si riflette nel mercato dell’usato, in forte espansione:

  • Ad aprile 2025 sono state vendute 475.733 auto usate (+6,5%).
  • Nei primi quattro mesi dell’anno le vendite di usato hanno toccato 1.961.014 unità (+5,2%).

Una crisi che tocca tutta Europa

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, la situazione non riguarda solo l’Italia: tutta l’industria automobilistica europea è in difficoltà. A pesare sono:

  • Dazi imposti da Trump, che ostacolano l’export.
  • Concorrenza aggressiva di nuovi attori, soprattutto asiatici.
  • Politiche europee influenzate da un ecologismo ideologico, che hanno limitato la crescita del settore.

La crisi è tale che al Festival dell’Economia di Trento, il prossimo 22 maggio, è previsto un seminario intitolato “Salvare l’auto europea”. Un titolo che ben fotografa l’urgenza.

Come osserva Quagliano, però, non sarà certo l’esterno a salvare l’auto europea. L’unica possibilità è che l’Unione Europea prenda atto degli errori compiuti e cambi strategia, rilanciando davvero il settore, oggi in evidente affanno.

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