Auto in Europa: febbraio 2025 in calo, Italia fanalino di coda per l’elettrico

di 25 Marzo 2025
mercedes benz parked in a row
Photo by Pixabay on Pexels.com

Febbraio 2025 segna una battuta d’arresto per il mercato auto europeo, con una flessione del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2024. Le immatricolazioni sono state 963.540, oltre 30.000 in meno rispetto all’anno precedente. Anche il primo bimestre dell’anno si chiude in negativo: -2,6% con 1.959.580 veicoli immatricolati.

Spagna in crescita, Italia e Germania in calo

Analizzando i cinque principali mercati europei:

  • Spagna è l’unica in crescita: +11,0% a febbraio e +8,4% nel bimestre
  • Francia: -0,7% a febbraio, -3,3% nel bimestre
  • Regno Unito: -1,0% nel mese, -1,9% nel bimestre
  • Germania: -6,4% nel mese, -4,6% nel bimestre
  • Italia: -6,2% a febbraio, -6,0% nel bimestre

Nonostante i dati negativi, l’Italia si colloca al secondo posto nel bimestre in termini di volumi assoluti, ma resta indietro su un fronte cruciale: l’auto elettrica.

Auto elettriche: Italia ultima tra i big

A febbraio, le auto ricaricabili (ECV) rappresentano il 24,6% del mercato europeo:

  • BEV (elettriche pure): 17,1% (+4 punti percentuali)
  • PHEV (ibride plug-in): 7,5% (+0,2 p.p.)

L’Italia registra una quota ECV del 9,5%:

  • BEV: 5,0%
  • PHEV: 4,4%

I numeri del primo bimestre peggiorano leggermente: quota ECV 9,1% (BEV 5,0%, PHEV 4,1%). In confronto:

  • Germania: 26,2% (BEV 17,1%, PHEV 9,1%)
  • Regno Unito: 31,7% (BEV 22,8%, PHEV 8,9%)
  • Francia: 22,1% (BEV 17,7%, PHEV 4,4%)
  • Spagna: 14,3% (BEV 6,8%, PHEV 7,5%)

L’Italia resta quindi ultima tra i 5 major market.

Le criticità del mercato italiano

Secondo Andrea Cardinali, Direttore Generale di UNRAE, la situazione è figlia di precise mancanze:

“La totale assenza di incentivi per le vetture a zero e bassissime emissioni, sia a livello europeo che nazionale, frena la transizione.”

Tra i principali problemi:

  • Costo elevato dell’energia
  • Rete di ricarica insufficiente
  • Mancanza di incentivi strutturati
  • Incertezze normative e fiscali

Dal 2022, grazie al PNRR, sono stati finanziati solo 6.000 punti di ricarica, ben lontani dai 21.000 previsti entro fine 2025.

Piano UE delude: mancano incentivi concreti

Il 5 marzo, la Commissione Europea ha presentato il nuovo Piano d’Azione per l’automotive. Ma secondo UNRAE, manca chiarezza e non ci sono incentivi centralizzati.

“La Commissione si limita a promuovere lo scambio di best practices, senza misure concrete”, sottolinea Cardinali.

Anche il meccanismo delle sanzioni per CO₂ resta poco chiaro: la media triennale prevista impatterà comunque i bilanci già dal 2025, come richiesto dai principi contabili.

Proposte al Tavolo Automotive

Il 14 marzo, UNRAE ha partecipato al Tavolo Automotive del MIMIT, portando proposte operative:

  • Sviluppo delle infrastrutture di ricarica
  • Revisione della fiscalità delle auto aziendali
  • Incentivi stabili e a lungo termine

“Serve un tavolo interministeriale urgente, e un’azione concreta sulle auto aziendali penalizzate dal nuovo fringe benefit.”

Le emissioni di CO₂ tornano a scendere

Un dato positivo arriva dal fronte ambientale:

  • Emissioni medie CO₂ a 110,3 g/km a febbraio (-5,3%)
  • Nel bimestre: 111,1 g/km (-4,5%)

Conclusione

Il mercato europeo delle auto mostra segnali contrastanti: da un lato la crescita delle elettriche, dall’altro la difficoltà dell’Italia a tenere il passo. Servono azioni rapide, investimenti in infrastrutture e incentivi concreti per accompagnare la transizione.

Ultime notizie di Focus

Da non perdere!