Febbraio 2025 segna una battuta d’arresto per il mercato auto europeo, con una flessione del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2024. Le immatricolazioni sono state 963.540, oltre 30.000 in meno rispetto all’anno precedente. Anche il primo bimestre dell’anno si chiude in negativo: -2,6% con 1.959.580 veicoli immatricolati.
Spagna in crescita, Italia e Germania in calo
Analizzando i cinque principali mercati europei:
- Spagna è l’unica in crescita: +11,0% a febbraio e +8,4% nel bimestre
- Francia: -0,7% a febbraio, -3,3% nel bimestre
- Regno Unito: -1,0% nel mese, -1,9% nel bimestre
- Germania: -6,4% nel mese, -4,6% nel bimestre
- Italia: -6,2% a febbraio, -6,0% nel bimestre
Nonostante i dati negativi, l’Italia si colloca al secondo posto nel bimestre in termini di volumi assoluti, ma resta indietro su un fronte cruciale: l’auto elettrica.
Auto elettriche: Italia ultima tra i big
A febbraio, le auto ricaricabili (ECV) rappresentano il 24,6% del mercato europeo:
- BEV (elettriche pure): 17,1% (+4 punti percentuali)
- PHEV (ibride plug-in): 7,5% (+0,2 p.p.)
L’Italia registra una quota ECV del 9,5%:
- BEV: 5,0%
- PHEV: 4,4%
I numeri del primo bimestre peggiorano leggermente: quota ECV 9,1% (BEV 5,0%, PHEV 4,1%). In confronto:
- Germania: 26,2% (BEV 17,1%, PHEV 9,1%)
- Regno Unito: 31,7% (BEV 22,8%, PHEV 8,9%)
- Francia: 22,1% (BEV 17,7%, PHEV 4,4%)
- Spagna: 14,3% (BEV 6,8%, PHEV 7,5%)
L’Italia resta quindi ultima tra i 5 major market.
Le criticità del mercato italiano
Secondo Andrea Cardinali, Direttore Generale di UNRAE, la situazione è figlia di precise mancanze:
“La totale assenza di incentivi per le vetture a zero e bassissime emissioni, sia a livello europeo che nazionale, frena la transizione.”
Tra i principali problemi:
- Costo elevato dell’energia
- Rete di ricarica insufficiente
- Mancanza di incentivi strutturati
- Incertezze normative e fiscali
Dal 2022, grazie al PNRR, sono stati finanziati solo 6.000 punti di ricarica, ben lontani dai 21.000 previsti entro fine 2025.
Piano UE delude: mancano incentivi concreti
Il 5 marzo, la Commissione Europea ha presentato il nuovo Piano d’Azione per l’automotive. Ma secondo UNRAE, manca chiarezza e non ci sono incentivi centralizzati.
“La Commissione si limita a promuovere lo scambio di best practices, senza misure concrete”, sottolinea Cardinali.
Anche il meccanismo delle sanzioni per CO₂ resta poco chiaro: la media triennale prevista impatterà comunque i bilanci già dal 2025, come richiesto dai principi contabili.
Proposte al Tavolo Automotive
Il 14 marzo, UNRAE ha partecipato al Tavolo Automotive del MIMIT, portando proposte operative:
- Sviluppo delle infrastrutture di ricarica
- Revisione della fiscalità delle auto aziendali
- Incentivi stabili e a lungo termine
“Serve un tavolo interministeriale urgente, e un’azione concreta sulle auto aziendali penalizzate dal nuovo fringe benefit.”
Le emissioni di CO₂ tornano a scendere
Un dato positivo arriva dal fronte ambientale:
- Emissioni medie CO₂ a 110,3 g/km a febbraio (-5,3%)
- Nel bimestre: 111,1 g/km (-4,5%)
Conclusione
Il mercato europeo delle auto mostra segnali contrastanti: da un lato la crescita delle elettriche, dall’altro la difficoltà dell’Italia a tenere il passo. Servono azioni rapide, investimenti in infrastrutture e incentivi concreti per accompagnare la transizione.