Mercato auto Italia 2024: immatricolazioni in calo e preoccupazioni per il futuro

di 2 Gennaio 2025
car dealer handing in keys to a woman sitting in a new car
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Il mercato automobilistico italiano chiude il 2024 con numeri in calo rispetto all’anno precedente, evidenziando una situazione complessa e incerta per il settore. Secondo i dati forniti, a dicembre sono state immatricolate 105.715 autovetture, con un calo del 4,9% rispetto a dicembre 2023. Complessivamente, nel 2024 le immatricolazioni sono state 1.558.704, registrando un decremento dello 0,5% rispetto al 2023 e una riduzione significativa del 18,7% rispetto al 2019, l’anno che precedeva la pandemia.


Un mercato che fatica a riprendersi

Nonostante il PIL italiano abbia già superato i livelli pre-pandemia, il settore automobilistico non riesce a tornare ai numeri del 2019. Questo andamento non è solo un fenomeno italiano: anche l’Unione Europea mostra un calo analogo rispetto al 2019, secondo le stime preliminari. I dati definitivi verranno pubblicati a metà gennaio, ma si prevede che le cause del rallentamento siano le stesse che interessano il mercato italiano.


La transizione energetica e il suo impatto sul mercato

Una delle principali cause del rallentamento è attribuita alla politica dell’Unione Europea in materia di transizione energetica. A differenza di altre aree del mondo, l’UE ha scelto di vietare, a partire dal 2035, l’acquisto di auto diverse da quelle elettriche, senza introdurre incentivi significativi per sostenere questa transizione.

Secondo gli esperti, l’obiettivo di un parco auto completamente elettrico non si realizzerà prima degli anni ’50 del secolo, e anche allora la riduzione delle emissioni di CO2 sarà limitata al 3,3%, senza un impatto significativo sugli altri gas serra come metano, protossido di azoto e ozono. Questo approccio solleva dubbi sulla sostenibilità delle politiche adottate dall’Unione e sul loro impatto sull’industria automobilistica.


Inchiesta congiunturale: segnali di preoccupazione

Un’analisi condotta dal Centro Studi Promotor (CSP) evidenzia ulteriori difficoltà per il mercato italiano. A fine dicembre:

  • Solo il 4% dei concessionari ha riportato un’acquisizione di ordini alta.
  • Per l’80%, gli ordini sono stati su livelli bassi.
  • Il 16% li ha giudicati normali.

Le previsioni per i prossimi mesi non sono incoraggianti:

  • Solo il 14% dei concessionari prevede un aumento delle vendite.
  • Il 38% ritiene che il mercato rimarrà stabile.
  • Il 48% prevede un ulteriore calo.

Questi dati sottolineano le difficoltà strutturali del settore e alimentano le preoccupazioni per il 2025.


Sanzioni UE e richieste di supporto

A peggiorare le prospettive potrebbe essere l’eventuale irrogazione di multe miliardarie da parte dell’Unione Europea alle case automobilistiche che non rispettano i parametri imposti in materia di produzione e vendite di auto.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, queste sanzioni avrebbero effetti devastanti per il settore. Quagliano suggerisce che l’UE dovrebbe invece adottare un approccio diverso, prevedendo aiuti economici per compensare i danni causati dalle politiche sulla transizione energetica e sostenere le case automobilistiche in questo difficile momento.


Prospettive per il futuro

Il settore automobilistico italiano affronta un futuro incerto, segnato da politiche ambientali ambiziose ma difficili da attuare, cali di vendite persistenti e un contesto economico instabile. Le case automobilistiche, insieme alle istituzioni, dovranno lavorare su strategie innovative per affrontare questa transizione e rilanciare un mercato che rappresenta una componente fondamentale dell’economia nazionale.

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