Il mercato automobilistico italiano continua a navigare in acque agitate. Secondo i dati recentemente pubblicati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, febbraio 2025 ha visto l’immatricolazione di 137.922 autovetture nuove, in calo del 6,3% rispetto alle 147.170 unità registrate nello stesso mese del 2024. Un dato che conferma la tendenza negativa già osservata a gennaio, facendo suonare campanelli d’allarme nell’intero settore.
Le preoccupazioni dei concessionari
“Dopo l’apertura in negativo a gennaio, anche il consuntivo di febbraio registra un nuovo calo su cui pesa certamente il giorno lavorativo in meno. Ma, al di là di questa considerazione, tenuto conto che a febbraio i dealer hanno contribuito con circa 11.000 auto immatricolazioni, desta preoccupazione la flessione del canale privati che, a nostro avviso, è una chiara reazione al clima di confusione e di incertezza che si sta creando attorno all’Automotive nel contesto delle notizie che giungono da Bruxelles sulle possibili evoluzioni in tema di emissioni degli autoveicoli“, dichiara Massimo Artusi, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
Il rappresentante dei concessionari non nasconde la propria preoccupazione per il futuro del settore, soprattutto alla luce delle anticipazioni sull’Action Plan che la Commissione europea renderà noto il 5 marzo. Secondo Artusi, le informazioni preliminari non sono confortanti, non solo perché sembrerebbe prevalere un orientamento tecnologico non neutrale, ma anche per la mancanza di soluzioni efficaci al sistema di penalità a carico dei costruttori dal 2025.
Critiche alla strategia europea
“Rispondere ai target e alle scadenze ‘sfidanti’ – ma in realtà irrealistiche – poste dalla Commissione europea“, ha continuato Artusi, “unicamente posticipando le scadenze, nella speranza che prima o poi il mercato cambi idea sulla scarsa appetibilità dell’auto elettrica, e non cambiando invece nettamente la strategia, mettendo al centro i target di decarbonizzazione, anziché dell’elettrificazione, significa cincischiare sull’orlo dell’abisso, come dimostrano ormai ogni mese i dati del mercato“.
Il presidente di Federauto ha inoltre espresso dubbi sul reale impegno verso la neutralità tecnologica, alla luce delle recenti dichiarazioni di Ursula von der Leyen. Le parole della presidente della Commissione “non sembrano lasciare eccessive speranze di ravvedimento e non sgombrano il campo a iniziative dirigistiche quali il Greening Corporate Fleet“. Artusi ha concluso riservandosi di commentare ulteriormente quando ci sarà qualcosa di “nero su bianco”.
Analisi dettagliata del mercato
Esaminando la struttura del mercato, emergono dati significativi sui diversi canali di vendita:
- I privati registrano una flessione importante del -10,83%, rappresentando il 54,78% del mercato (da inizio anno la flessione è del -7%, con una quota di mercato del 59,01%)
- Le flotte aziendali rimangono sostanzialmente invariate (-0,17%), con una quota al 5,09%, mentre nel cumulato annuale perdono il -1,93% (quota di mercato 5,06%)
- Le auto-immatricolazioni (incluso l’uso noleggio), secondo le elaborazioni Federauto su dati Dataforce, registrano nel mese un calo del -10,95%, con una quota di mercato che si attesta a circa il 9% (da notare l’incremento del +4,11% in capo alle auto-immatricolazioni delle aziende concessionarie)
- Il noleggio registra nel mese un incremento del +4,25%, essenzialmente guidato dal +13,57% del Lungo Termine, mentre da inizio anno mostra un segno negativo (-4,02%)
Le diverse alimentazioni
Per quanto riguarda le tipologie di alimentazione, il quadro risulta variegato:
- Le auto a benzina perdono il -21,26% (-19,42% da inizio anno)
- Il diesel registra un importante calo del -35,81% (-38,59% da inizio anno)
- Il GPL subisce una contrazione del -2,62% (-6,93% da inizio anno)
- L’ibrido (Full e Mild) mostra un guadagno del +11,97%
- L’ibrido plug-in cresce del +19,32%
Nel complesso, i veicoli ibridi rappresentano il 48,81% del mercato, confermandosi come l’opzione preferita dagli automobilisti italiani. Dato significativo è anche quello relativo ai veicoli completamente elettrici, che presentano un segno fortemente positivo nel mese (+39,58%), portando la loro quota di mercato al 5%, pur rimanendo ancora una nicchia rispetto al totale.
Un altro elemento che emerge dall’analisi è la concentrazione delle immatricolazioni negli ultimi giorni del mese: negli ultimi tre giorni di febbraio 2025 è stato immatricolato il 38,63% del totale mercato, evidenziando una tendenza all’acquisto “last minute” che potrebbe essere legata a strategie commerciali di fine mese.