Il mercato automobilistico italiano continua a mostrare segnali di debolezza, registrando il settimo calo mensile consecutivo a febbraio 2025. I dati pubblicati da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) evidenziano una situazione complessa ma con alcuni elementi di dinamismo che meritano un’analisi approfondita.
Quadro generale: prosegue il trend negativo
A febbraio 2025, il mercato italiano dell’auto ha registrato 137.922 immatricolazioni, con un calo del 6,3% rispetto allo stesso mese del 2024. Il primo bimestre dell’anno si chiude con un totale di 271.638 unità immatricolate, segnando una flessione del 6,1% rispetto ai primi due mesi del 2024.
Va notato, come sottolineato da Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA, che la contrazione appare quasi dimezzata se si considera la differenza nei giorni lavorativi: 20 a febbraio 2025 contro i 21 di febbraio 2024.
Alimentazioni: l’elettrificazione avanza nonostante la crisi
L’analisi delle immatricolazioni per alimentazione rivela tendenze significative:
- Le auto ibride (mild e full) rappresentano la quota più importante del mercato con il 44,4%, registrando una crescita del 10,2% rispetto a febbraio 2024
- Le auto a benzina subiscono un forte calo del 20,9%, con una quota che scende al 26,4%
- Il diesel continua il suo declino con un drammatico -36,4% e una quota ridotta al 9,9%
- Le vetture elettriche pure (BEV) mostrano un segnale positivo con una crescita del 38,2% e una quota del 5%
- Le ibride plug-in (PHEV) crescono del 33,3%, rappresentando il 4,4% del mercato
- Le auto a GPL registrano un calo del 4,1%, mantenendo comunque una quota del 9,9%
È interessante notare che quasi due terzi delle registrazioni mensili (il 63,9%) riguardano vetture con vari livelli di elettrificazione, il che suggerisce che il processo di transizione verso la mobilità elettrificata sta progredendo, seppur a ritmi inferiori rispetto alla media europea.
Quote di mercato: Stellantis in difficoltà
La ripartizione delle quote di mercato tra i principali gruppi automobilistici mostra:
- Stellantis rimane leader di mercato con il 30,4%, ma subisce un calo significativo del 14,7% rispetto a febbraio 2024
- Il Gruppo Volkswagen detiene il 15,8% del mercato, con una flessione del 9%
- Il Gruppo Renault si posiziona terzo con l’11,7% (-1,4%)
- Il Gruppo Toyota è in controtendenza con una crescita del 3,2% e una quota dell’8,5%
- Il Gruppo BMW registra una performance positiva con un incremento del 5,6% e una quota del 5,5%
- Il Gruppo Hyundai perde terreno (-17%) scendendo al 5,4% di quota
Da segnalare l’ottima performance di BYD, che pur con numeri ancora limitati segna un impressionante +3192,7% rispetto a febbraio 2024, evidenziando il crescente impatto dei costruttori cinesi sul mercato europeo.
I modelli più venduti: domina Fiat Panda
La classifica dei dieci modelli più venduti vede:
- Fiat Panda: 11.891 unità
- Dacia Sandero: 5.893 unità
- Citroen C3: 5.102 unità
- Jeep Avenger: 4.661 unità
- Toyota Yaris: 3.549 unità
- Dacia Duster: 3.457 unità
- MG ZS: 3.160 unità
- Peugeot 208: 3.084 unità
- Toyota Yaris Cross: 2.945 unità
- Volkswagen T-Roc: 2.736 unità
Il gruppo Stellantis piazza quattro modelli nella top ten, con la Fiat Panda saldamente in testa. Da notare l’ingresso di MG ZS al settimo posto, ulteriore conferma della crescente presenza cinese nel mercato italiano.
Segmenti di mercato: il dominio dei SUV
La ripartizione per segmenti continua a mostrare la predominanza dei SUV:
- I SUV rappresentano il 54% del mercato, con una leggera flessione dell’1,8%
- Le auto utilitarie e superutilitarie costituiscono il 34% del mercato, in calo dell’11%
- Le vetture dei segmenti medi hanno una quota del 9,1%, con una flessione del 13,5%
- I monovolumi e multispazio mostrano un timido segnale positivo (+15,2%) pur con una quota marginale dell’1,7%
Tra i SUV, i modelli compatti dominano con il 27% del mercato complessivo, seguiti dai piccoli (12%), dai medi (9,3%) e dai grandi (5,6%). Interessante notare come i SUV piccoli e i SUV grandi mostrino una crescita (rispettivamente +14,7% e +19,4%), mentre i SUV compatti segnano una contrazione significativa (-11,6%).
Il mercato dell’usato in controtendenza
In contrasto con il mercato del nuovo, il mercato dell’usato mostra segnali positivi, totalizzando 498.103 trasferimenti di proprietà a febbraio 2025, con un incremento del 4,6% rispetto allo stesso mese del 2024. Nei primi due mesi dell’anno, i trasferimenti di proprietà sono stati 972.583, in crescita del 4% rispetto al corrispondente periodo del 2024.
Prospettive e sfide normative
Il presidente di ANFIA, Roberto Vavassori, ha evidenziato come l’attenzione del settore sia rivolta al Piano d’azione per l’Automotive che la Commissione UE si appresta a rilasciare il 5 marzo. Ha accolto con favore i progressi della Commissione nel voler mitigare gli oneri a carico dei costruttori per il periodo 2025-2029 (multe di non-compliance) e la dichiarazione della Presidente della Commissione sulla preparazione di una revisione dello schema al 2035 che avrà come principio chiave la piena neutralità tecnologica.
Vavassori ha criticato la sterile diatriba tra sostenitori dell’elettrico e dei motori a combustione interna, sottolineando come il mercato stia già mostrando una chiara direzione verso l’elettrificazione, pur con un ritmo ancora inferiore rispetto alla media europea.
Conclusioni
Il mercato automobilistico italiano si trova in una fase di transizione complessa, con segnali contrastanti che riflettono le incertezze normative, economiche e tecnologiche del settore. Se da un lato la crescita delle vetture elettrificate (ibride, plug-in ed elettriche pure) testimonia un cambiamento nelle preferenze dei consumatori, dall’altro la contrazione generale del mercato evidenzia le difficoltà congiunturali e strutturali che il settore sta affrontando.
L’evoluzione delle politiche europee, con particolare riferimento al Piano d’azione per l’Automotive atteso per i prossimi giorni, sarà determinante per comprendere le prospettive future del mercato e le strategie che i costruttori dovranno adottare per affrontare le sfide della decarbonizzazione e della transizione ecologica.