Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sta per introdurre importanti cambiamenti nel settore dei carburanti, smentendo l’ipotesi di una semplice equiparazione delle accise tra benzina e gasolio. L’obiettivo è una rimodulazione più complessa e articolata, che si inserisce in un più ampio piano di revisione degli incentivi fiscali su carburanti ed energia.
Le ragioni dietro la riforma
Questa mossa del governo è motivata da due fattori principali:
- La necessità di aumentare il gettito fiscale per la prossima manovra di bilancio
- L’impegno a ridurre i Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) come parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Il contesto dei SAD
Secondo i dati più recenti:
- Nel 2021, lo Stato ha concesso 22 miliardi di euro in incentivi con impatto negativo sull’ambiente
- Di questi, 14 miliardi riguardano le fonti energetiche fossili
- La sola differenza di accisa tra gasolio e benzina vale oltre 3 miliardi di euro all’anno
La nuova strategia del MEF
Il ministero ha chiarito che non ci sarà un semplice aumento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina. Invece, si sta studiando un meccanismo di allineamento che prevede una rimodulazione di entrambe le accise.
Situazione attuale delle accise
- Accisa sul gasolio: 467 euro per mille litri
- Accisa sulla benzina: 578 euro per mille litri
Impatto sul gettito fiscale
Nel 2023, le accise e l’IVA sui carburanti hanno generato un gettito di 38 miliardi di euro, rappresentando oltre il 50% del prezzo finale dei carburanti.
Prospettive future
La rimodulazione potrebbe estendersi anche ad altri tipi di carburante, con l’obiettivo di favorire quelli a minor impatto ambientale. Questa strategia si allinea con gli obiettivi europei di riduzione dell’inquinamento e rappresenta un passo significativo verso una politica energetica più sostenibile.
Il governo italiano si trova di fronte a una sfida complessa: bilanciare le esigenze di bilancio con gli impegni ambientali assunti a livello internazionale. La rimodulazione delle accise sui carburanti potrebbe rappresentare un importante punto di svolta in questa direzione, segnando l’inizio di una nuova era nella politica energetica e fiscale del paese.