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Sull’auto aziendale penalizzata dalla crisi, incombe il limite della detraibilità dell’IVA

“Il noleggio favorisce la diffusione delle tecnologie a minor impatto ambientale nel nostro Paese”. Lo ha detto Alberto Viano, presidente di ANIASA (l’Associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità), intervistato da Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, ieri a Milano durante Fleet Manager Academy.

“L’anno scorso in Italia – ha detto Viano – Il 29% delle elettriche pure, il 47% delle ibride plug-in e il 21% delle ibride elettriche sono state immatricolate proprio dal settore del noleggio”. Settore che, però, sta risentendo delle emergenze che hanno colpito l’economia e l’industria automotive. “In particolare la crisi dei microchip ha ridotto in modo sensibile il numero di vetture disponibili per gli operatori dell’autonoleggio e ciò sia per il noleggio a lungo termine che per quello a breve”, ha spiegato Viano. Quella che inizialmente è stata considerata una crisi transitoria può avere un grande impatto su tutto il 2022 ed è impossibile fare previsioni sulla fine di questa emergenza. A complicare il quadro c’è poi la guerra in Ucraina, che potrebbe avere ripercussioni negative anche per il settore della mobilità in Italia. “È ancora presto tuttavia per capire se e quanto quanto inciderà – ha detto Viano – tuttavia il timore è che la guerra, unita a un ulteriore aumento dei costi energetici, possa frenare il processo di ripresa dell’economia iniziato qualche mese fa”.
In questo quadro difficile sarebbe auspicabile che il Governo desse un segnale positivo al settore delle auto aziendali. Il primo aprile scade il termine entro il quale l’Italia può chiedere all’UE un’ulteriore proroga triennale del regime di detraibilità Iva al 40% sugli acquisti e sui noleggi di auto aziendali. In questo momento di grave incertezza, da Fleet Manager Academy il presidente di Aniasa lancia quindi un appello al Governo: “Dopo anni e anni di continue deroghe, il governo non chieda più la proroga del regime di detraibilità dell’IVA al 40%. Solo così le imprese italiane potranno ridurre il gap sui costi di mobilità che le separa dai competitor nei principali paesi europei, in cui è possibile detrarre il 100% dell’IVA”.

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Scritto da Redazione Auto361

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