Il mercato aftermarket automotive italiano registra un leggero calo nel primo semestre 2025, con una flessione dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo i dati del Barometro Aftermarket ANFIA. Il risultato interrompe la crescita costante degli ultimi tre anni e rappresenta un segnale di possibile rallentamento del settore.
Primo trimestre negativo, lieve recupero nel secondo
Il periodo gennaio-marzo ha segnato un calo dell’1,6%, mentre aprile-giugno ha registrato un lieve segno positivo (+0,2%), insufficiente però a compensare il bilancio complessivo.
Analizzando le singole famiglie di prodotto, quattro su cinque chiudono in calo:
- Componenti carrozzeria e abitacolo: -4,3% (dopo +17,4% nel primo semestre 2024)
- Materiali di consumo: -3,6%
- Componenti elettrici ed elettronici: -2,8%
- Componenti motore: -0,6%
L’unico segmento in crescita è quello dei componenti undercar, con un +7,5%.
Contesto di mercato complesso
Il calo dell’aftermarket si inserisce in un quadro di mercato auto nazionale in sofferenza: nei primi sei mesi del 2025 le immatricolazioni sono state poco meno di 855.000, in calo del 3,6% rispetto al 2024 e ancora ben sotto (-21,1%) i livelli pre-pandemia del 2019.
Le alimentazioni tradizionali sono in flessione:
- Benzina: -17,2% (quota 26,1%)
- Diesel: -32,2% (quota 10,2%)
Crescono invece:
- Mild e full hybrid: +10% (quota 44,2%)
- Auto ricaricabili (BEV + PHEV): +40,7% (quota 10,5%)
- BEV: +28% (quota 5,2%)
- PHEV: +56,3% (quota 5,2%)
Le auto a gas scendono del 5% (quota 9%). Il mercato dell’usato, esclusi i passaggi ai concessionari, segna un +3,6%.
Le parole di ANFIA
“La lieve flessione registrata – spiega Massimo Pellegrino, coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA – arriva dopo tre anni di forte crescita ed è un primo segnale di rallentamento. Inflazione, incertezza e instabilità hanno portato molti automobilisti, alle prese con un parco circolante sempre più anziano (12,8 anni di età media), a rimandare interventi di manutenzione non urgenti”.
Pellegrino sottolinea anche le sfide legate all’elettrificazione, alla digitalizzazione e alla concorrenza dei marchi cinesi, oltre alle incognite sulla revisione del regolamento UE per la riduzione delle emissioni di CO2, attesa nel 2026.
La resilienza dell’autoriparazione
Nonostante il contesto difficile, il settore dell’autoriparazione continua a puntare su flessibilità, preparazione tecnica e qualità del servizio, elementi fondamentali per affrontare una fase di mercato caratterizzata da incertezza e rapidi cambiamenti.