Italiani e intelligenza artificiale in auto: tra curiosità e diffidenza

di 15 Ottobre 2025
two person sitting in front chairs
Photo by Justin Hamilton on Pexels.com

Nonostante la crescente presenza dell’intelligenza artificiale nel mondo automotive, gli italiani restano cauti e poco informati. È quanto emerge da una recente ricerca di Autohero, il più grande rivenditore indipendente di auto usate in Europa, che ha analizzato la percezione dei consumatori italiani nei confronti dell’AI applicata alle automobili.


L’AI è già a bordo, ma pochi lo sanno

Solo il 21% degli italiani ritiene che la propria auto disponga di funzioni basate sull’intelligenza artificiale. Un dato che evidenzia una scarsa consapevolezza: molti non sanno, infatti, che tecnologie considerate “di sicurezza” o “di comfort” — come cruise control adattivo, frenata automatica di emergenza, parcheggio assistito o mantenimento di corsia — utilizzano sistemi AI.

Un italiano su quattro (25%) ammette di non sapere che tali funzioni derivano dall’intelligenza artificiale. Al contrario, l’AI viene più facilmente associata agli assistenti vocali come Alexa o Siri, riconosciuti come “intelligenti” dal 57% degli intervistati, percentuale che sale al 65% tra i giovani under 35.

Nel complesso, solo il 10% degli italiani dichiara di conoscere bene l’argomento, mentre il 43% ne ha solo sentito parlare e il 17% non lo conosce affatto.

Il quadro cambia se si guarda all’Europa: in Germania solo il 4% dichiara una buona conoscenza dell’AI in auto, in Francia il 5%, mentre in Spagna il 26% degli intervistati afferma di conoscerla bene e il 45% dice di avere una discreta familiarità.


Fiducia ancora limitata verso l’AI in auto

Alla domanda su quanto si fidino delle funzioni basate sull’intelligenza artificiale per la sicurezza alla guida, solo il 14% degli italiani risponde di avere molta o completa fiducia. Il 34%, invece, ammette di avere poca o nessuna fiducia.

L’Italia risulta così uno dei Paesi più diffidenti, con valori simili a Francia (33%) e Germania (32%), ma molto lontani dalla Spagna, dove solo il 13% mostra scetticismo.

I giovani tendono a essere più fiduciosi: il 26% degli under 35 dichiara di avere poca o nessuna fiducia, contro il 38% degli over 35.


Le principali preoccupazioni degli italiani

I timori più diffusi riguardano:

  • malfunzionamenti tecnici (65%);
  • perdita di controllo del veicolo (48%);
  • rischi legati alla sicurezza informatica e all’hacking (35%);
  • aumento dei costi di gestione (31%);
  • problemi di privacy e uso dei dati personali (21%).

Molti automobilisti percepiscono l’AI come una tecnologia utile, ma ancora non del tutto affidabile.


Pagare di più per l’AI? Solo pochi ci pensano

Solo il 17% degli intervistati italiani sarebbe disposto a pagare un sovrapprezzo per dotare la propria auto di funzioni AI. Il 34% valuterebbe caso per caso, a seconda della tipologia di sistema.

Ancora una volta, la Spagna si distingue: 45% degli intervistati accetterebbe un costo extra. In Francia la quota scende al 18%, in Germania al 12%.

Tra chi in Italia sarebbe disposto a spendere di più, l’83% non supererebbe i 1.000 euro. Gli under 35 mostrano maggiore apertura: il 21% pagherebbe un extra, e il 22% arriverebbe anche oltre i 1.000 euro (contro il 13% degli over 35).


AI e futuro della sicurezza

Nonostante la diffidenza, una parte significativa del campione guarda con speranza all’evoluzione tecnologica.
Il 27% degli italiani si aspetta che l’intelligenza artificiale possa migliorare la sicurezza in auto nei prossimi 5-10 anni. Altri vedono come vantaggi futuri:

  • la guida autonoma (16%);
  • la riduzione degli incidenti stradali (8%).

L’interesse cresce, ma il percorso verso la fiducia resta lungo. Le case automobilistiche dovranno puntare su informazione e trasparenza, per far comprendere ai consumatori come l’AI possa diventare un alleato, non un rischio.

Ultime notizie di Focus

Da non perdere!