Venticinque anni fa, nel 1997, sul mercato italiano partì la commercializzazione del fuoristrada Tata Sport, disponibile anche nella variante pick-up, con le motorizzazioni 2.0 Diesel da 63 CV e 2.0 Turbodiesel da 87 CV di potenza. La prima novità sopraggiunse nel 1999, vale a dire la sostituta Tata Safari, proposta prima con il propulsore a gasolio 2.0 TDI da 87 CV, ma poi anche con le unità di pari alimentazione 3.0 Dicor da 115 CV e 2.2 Dicor da 140 CV di potenza.
Nel 2000 debuttò l’utilitaria Tata Indica, la cui gamma comprendeva il motore a benzina 1.4 da 85 CV anche nella versione Bifuel a GPL o metano, più le motorizzazioni 1.4 Diesel da 49 CV e 1.4 Dicor da 71 CV di potenza. Fu affiancata nel 2004 dalla Indigo che, esteticamente, rappresentava la variante station wagon. Nel 2007 fu introdotto il pick-up Tata Xenon con il propulsore diesel 2.2 Dicor da 140 CV prima e 150 CV poi. La Indica fu sostituita nel 2010 dalla Tata Vista, disponibile con le unità 1.4 Safire a benzina da 75 CV e 1.3 Quadrajet a gasolio di pari potenza, entrambe di origine Fiat. L’ultima novità, invece, risale al 2011, ovvero la crossover Tata Aria mossa dal motore diesel 2.2 Dicor da 150 CV di potenza.
Sul mercato italiano sono stati immatricolati 378 esemplari di Tata Aria, 1.652 unità di Tata Vista, 2.584 esemplari di Tata Indigo, 3.963 unità di Tata Xenon, 5.400 esemplari di Tata Safari e 8.653 unità di Tata Indica. Non è mai stata importata, invece, la microcar Tata Nano, destinata soprattutto al mercato locale indiano.
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